Friday, December 16, 2005

30. forte come un corno

Forte, purché tu sia forte, l’unica cosa che importa è che niente e nessuno arresti la tua forza, non perché tu debba essere il numero uno, ma perché di te ho fiducia e so che se sarai forte potrai donare la tua forza agli altri.

Wednesday, December 14, 2005

29. Ama

Il giorno più bello? Oggi.
L’ostacolo più grande? La paura.
La cosa più facile? Sbagliarsi.
L’errore più grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L’egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicità più grande? Essere utili agli altri.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona più pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento più brutto? Il rancore.
La sensazione più piacevole? La pace interiore.
L’accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L’ottimismo.
La cosa più bella del mondo? L’amore.
Ama, chi ama con tutto il cuore, ne conosce il valore.
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,

i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite. Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!

Tuesday, November 22, 2005

28. specchio greco del reame


Sono giunta ad una trattativa con i fulmini di Liege: la mia foto in cambio di uno specchio. Credo che vogliano usarlo come cielo, al posto di quello che c'è; magari possiamo guardarci mentre facciamo a pugni col mondo o mentre ci baciamo. Non mi sembrava una richiesta così impossibile, anzi sono quasi convinta che faccia bene. A me in qualche modo ha fatto ridere da morire, insomma mi ha messa di buonumore. Anche gli altri che erano con me sembravano felici. Forse non solo per un banalissimo specchio. Ma lo specchio ha fatto la sua parte, in fondo! Quante cose belle da quello specchio e quante da quell'oblò...e questa è la realtà.



Monday, November 07, 2005

27. Fulmini e saette

Tanto per cominciare, si torna finalmente a Liege. La mia splendida e grigia città mi aspetta, per un altro indimenticabile saluto! La strada sarà bagnata esattamente come un anno fa, anzi lo sarà ancora di più. Forse qualcuno ricorderà la nostra seconda casa, la fatidica lavoir di Rue Saint Gilles....beh, ora ve la racconto tutta:
Un bel pomeriggio di primavera, come consuetudine belga, pioveva, pioveva ancora, diluviava. Il cielo era inca.....to nero con tutti, forse perchè un pò alla volta lo stavamo lasciando per tornare nelle nostre calde e solari terre. Quel giorno il cielo impazzì davvero. Proprio in uno di quei vecchi kot, i nostri, esattamente in quello di Elèna, accadde il finimondo. Elèna, la cara spagnolita con il finestrone mansardato. Il cielo tuonò con una potenza disumana, un fulmine micidiale colpì il finestrone, sotto al finestrone Elèna aveva la sua scrivania gigante e sopra la sua scrivania gigante c'era il pc, il suo pc, quello con mille foto e ricordoni da paura! Ecco, quel pc finì in fiamme!!!!! Con tutto quello che di prezioso conteneva! Tutti a chiedere se nell'ordinateur c'era la foto di Libaan e la Ro nell'oblò della lavatrice di Rue Saint Gilles, se c'era la foto di Miriam che cucinava il krauto per gli amici di quartiere, se c'era la foto di Pili che lavorava pelli e capelli, insomma, frammenti della nostra vita bruciati da un fulmine. E andiamo a trovare il fulmine, allora! Vediamo cosa ci dice a un anno dal tuono, vediamo se ci rende i momenti perduti. Saremo li, al centro di Place St Lambert, con l'acqua nelle scarpe e nei cappucci dei giubbotti, proprio come alla festa di Louvain La Neuve; chi la ricorda non può mancare e chi non c'è stato dovrà ricordarla!

Thursday, October 06, 2005

26. vivaZapatero

Ho appena visto Viva Zapatero e a cuore caldo mi è balenata un'idea:
facciamo una bandiera bianca con VIVA ZAPATERO scritto in rosso???? Insomma una sorta di continuazione della bandiera della Pace. Mi sembra un modo molto democratico per rispondere allo strapotere autoritario dei "grandi". Immaginatevi le finestre delle capitali e dei paeselli d'Italia coperte da questi lenzuoloni bianchi (e anche un po rossi) in segno di resa dei conti e non di arresa!

Una sola informazione, l'Italia non è più considerata una nazione libera, ma semi-libera.

"Nel rapporto di un osservatorio ONU, l’Italia è stata relegata al 70 esimo posto tra i paesi con problemi grossi nel mondo dell’informazione e sul tema delle libertà civili e di stampa: notizia che è stata sistematicamente ignorata da tutti i mass media italici".

Friday, September 23, 2005

25. Ma che grande.........

Questa è una COSA SERIA: a Milano stanno svolgendo, proprio durante queste ore, proprio mentre sto scrivendo, un'esercitazione per far fronte ad un eventuale attacco terroristico. Chi sta leggendo ha capito proprio bene, EVENTUALE attacco terroristico!!!! Linee della metropolitana bloccate, elicotteri che girano su Milano senza senso, Linate e Malpensa fuori uso, ambulanze finte, anche feriti finti, anche MORTI FINTI, sangue finto! Credo che tutto questo sia una grandissima assurdità. Mi piacerebbe proprio capire cosa hanno in testa gli organizzatori di questa ridicola messa in scena, non penseranno mica di salvarsi se dovesse accadere sul serio una cosa del genere?! No, forse hanno semplicemente voglia di mettere in gioco una marea di soldi, di tempo e soprattutto di sensibilità umana e quotidiana, forse vogliono SOLO spaventare, quindi TERRORIZZARE, ops che casualità! Non ritengo la cosa, un meccanismo utile, non la ritengo producente e non la ritengo neanche sana, neanche etica, neanche umana. La ritengo mediocre, distruttiva verso il pensiero delle persone che amano la città e la vivono con tranquillità, quella stessa tranquillità guadagnata col tempo, con l'impegno, con la razionalità e con quel giusto spirito con cui andrebbe affrontata la giornata. L'equilibrio si perde se si guarda troppo in la e si resta dritti sul filo della ragione semplicemente concentrandosi su se stessi, passo dopo passo, smentendo la sfiducia negli altri e conquistando la pace.

Thursday, September 22, 2005

24. élévation - Baudelaire

Au-dessus des étangs, au dessus des vallées, Des montagnes, des bois, des nuages, des mers, Par delà le soleil, par delà les éthers, Par delà les confins des sphères étoilées,

Mon esprit, tu te mues avec agilité,

Et, comme un bon nageur qui se pâme dans l'onde,

Tu sillonnes gaiement l'immensité profonde
Avec une indicible et mâle volupté.

Envole-toi bien loin de ces miasmes morbides
Va te purifier dans l'air supérieur,
Et bois, comme une pure et divine liqueur,
Le feu clair qui emplit les espaces limpides.

Derrière les ennuis et les vastes chagrins
qui chargent de leur poids l'existance brumeuse,
heureux celui qui peut d'une ail vigoreuse,
s'élancer vers les champs lumineux et sereins ;

celui dont les pensers, comme des alouettes,
vers les cieux le matin prennent un libre essor,
-Qui plane sur la vie, et comprend sans effort
le language des fleurs et des choses muettes !

Sunday, September 04, 2005

23. Liege

Esattamente un anno fa mi preparavo al mio viaggio belga. Ogni cosa sembrava dovermi catapultare in un mondo nuovo, il mio mondo, il mio vero mondo, magari non sarei neanche piu' tornata. La casa era grande, vuota, altissima, non sapevo quante volte avrei salito quelle scale e neppure sapevo quante volte avrei dovuto lasciare la finestra della cucina aperta, per l'odore forte di aceto balsamico, proprio non lo sapevo. Quanta gente, la finestra lassu', del negozio di cornici in Rue Saint Gilles, la finestra lassu' di Ines e Danila. In queste notti, ancora calde di Milano, non si dorme e i pensieri riaffiorano nostalgici. Sento l'esplosione di voci e il caos di emozioni mi piomba in cuore. Quante volte ho creduto che non c'entrasse nulla con me e quante volte non l'ho amata, oggi sono fuori di testa, anzi da circa una quindicina di giorni, la nostalgia e' ingestibile, mi sento calamitata da quelle stranissime nuvole senza tempo e da quel freddo micidiale o "freddodomiciliare" come diceva la mia carissima Irmina messicana. Mai tanto nostalgica, amo questa vita per la gente che conosco e l'amo per la semplicita' che mi rende felice. Nulla sara' per me piu' grande di Liege e di quello che ha fatto parte di me a Liege.

Saturday, August 27, 2005

22. kato

Il sole greco ha sconvolto davvero e ancora di più ha sconvolto la luna. In realtà non eravamo soli, c'erano anche due asinelli, un pescatore che si guadagnava da vivere con una grossa griglia da cucina, un bambino sdraiato nel bel mezzo del sentiero, puro, ventilato, chiaro, silenzioso e con un inconsuetissimo video-game tra le mani e una bambina, rannicchiata nel suo grande passeggino blu, i capelli lunghissimi e nerissimi, singhiozzava, a volte chiedeva attenzione e d'improvviso le veniva lanciato un enorme orsacchiotto giallo. Lassù le foglie di vite intrecciate, laggiù il mare, il cristallo. Lassù un'esplosiva miriade di stelle, laggiù terra di terra. Al mondo che ascolta e che ride lascio il sogno di Katokoufonissi!


Thursday, July 21, 2005

21. A come ape

Sempre che a qualcuno non venga in mente di fare cose troppo strane e sempre che a qualcuno non venga in mente di non farne affatto, vorrei ricordare al mondo che mi legge, USA ed unknow compresi, che le poesie, tristi o non tristi, riescono a catturare l'animo umano con estrema facilità, ne ho avuto prova in qualche modo e non mi dispiace affatto. Quando ero piccola qualcuno mi disse: "se i pensieri sono tanti, buttali su un foglio, leggili e continua a rileggerli, fino a quando non li avrai spogliati tutti della loro enfasi e vedrai che ogni cosa ti sembrerà più chiara". Questa dritta ha più di vent'anni, ero in viaggio su una vecchia macchina blu, erano pochissime le parole che sapevo scrivere, ape, fiore e pace, il, la e qualche congiunzione; è nata una poesia di tre righe. Piccola, piccola da morire, fu la mia prima poesia. Rileggerla, anche dopo tanti anni, mi ha reso queste giornate meno confuse. Non è difficile pensare a cosa scrivere, tanto ci pensa il cuore.

Monday, July 11, 2005

20. poesia triste

La morte non è niente, sono soltanto nascosta nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Ciò che eravamo prima l'uno per l'altra, lo siamo ancora. Chiamami con il mio vecchio nome, che ti è tanto familiare, parlami, nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato, non cambiare il tono della tua voce. Ridi, come facevi prima, sempre, ai piccoli scherzi che tanto ci piacevano quando stavamo insieme...
prega, sorridi...
pensami!!
Il mio nome, sia sempre la parola familiare di prima, pronuncialo senza traccia di tristezza...
La vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto. E' la stessa di prima...
C'è una continuità che non si spezza...
Perché dovrei essere fuori dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Ti sto aspettando, solo per un attimo, in un posto vicino, proprio dietro l'angolo di ogni strada che incontrerai...
Il tuo sorriso...
è la mia pace...

Thursday, June 23, 2005

19. ...Gora?

Sempre a parlare di indiani e vulcani, cosa c'entrano poi gli indiani con i vulcani?!
Svegliarsi e pensare di cominciare la giornata facendo almeno un pensiero buono, facendo almeno un gesto buono, facendo almeno una buona chiacchierata.
Buona, certo chi lo dice che è buono, sarà buono per il figlio di Mat Coner, ma per Gora?
Non serve a niente allacciarsi le scarpe se le stringhe fanno schifo, e non serve a niente cambiare le stringhe se fanno schifo anche le scarpe, servirebbe piuttosto andarsene via a piedi nudi, come tutti, proprio come tutti, se non esistessero le scarpe. Ma le scarpe esistono, quelle maledettissime scarpe, che stringono e fanno male, esistono sul serio. Cammini per chilometri, il caldo ormai ha sciolto anche le strade su cui passi con le tue scomodissime scarpe, prendi un giornale perchè vuoi dargli un'occhiata in metropolitana, ma le dita si appiccicano ai fogli, l'inchiostro ti penetra nelle dita e ti ritrovi con la faccia nera perchè nel frattempo ti sei toccata per tirare indietro i capelli.
Il tuo viaggio continua, la metropolitana è terribilmente affollata, la gente ti guarda male e non sopporta di averti ad un palmo dal suo naso.
Il viaggio continua anche quando a chilometri da te sai che stanno scavando per trovare i diamanti e anche quando a pochissimi passi da te vedi i bambini che suonano per un centesimo.
Questo viaggio strano, nessuna cosa di questo mondo c'entra con l'umano che mi porto dentro, proprio come un indiano non c'entra nulla con un vulcano, eppure si parla e si vive perchè ogni cosa abbia un senso diverso e particolare per ogni persona.
Le scarpe e i diamanti sono estranei a questo mondo, ma sono addosso a noi e abbiamo trovato loro il senso particolare per ognuno di noi, ma restano estranei.

Wednesday, June 01, 2005

18. io referendo, tu.....

Favorevole al Referendum, ricordo che il voto è un diritto, ma soprattutto un DOVERE, la partecipazione è espressione di libertà e democrazia a prescindere dall'esito, l'astensione è solo un limite a questa libertà.
Non importa cosa si voglia fare della propria vita, ma è fondamentale lasciare gli altri liberi. Non è libero chi sta male, non è libero chi non può scegliere sul proprio corpo.
Il mio modo di dare libertà è di informare chi mi sta vicino, il mio modo di prendermi libertà è di scrivere quello che penso.
Liberi tutti di leggere o cestinare, liberi tutti di capire.
Il diritto al voto lo abbiamo voluto noi, non liberiamocene!

*** *** *** ***

La legge attualmente vieta ai ricercatori di utilizzare cellule staminali prelevate da embrioni non utilizzati, cellule che, debitamente orientate, sono capaci di moltiplicarsi, consentendo la cura di una serie di organi vitali. La ricerca è fondamentale per combattere malattie come il cancro, la sclerosi, l´Alzheimer, il Parkinson, il diabete e molte altre ancora.
In Italia, 12 milioni di persone soffrono per queste malattie.
La legge attualmente non consente il congelamento degli embrioni e obbliga la fecondazione su un numero massimo di tre ovuli alla volta. Questo obbliga la donna, in caso di insuccesso del trattamento, a sottoporsi a più cicli di cura, con possibili danni per la sua salute. Inoltre, non permette alle coppie portatrici di malattie genetiche e infettive la cosiddetta "analisi preimpianto", cioè un esame dell´embrione prima del suo trasferimento nell´utero della donna. Si espone così la donna a un doppio trauma: la possibilità di impiantare un embrione malato e la conseguente probabilità di dover ricorrere a un aborto terapeutico.
La legge attualmente assicura al "concepito" gli stessi diritti della madre e di ogni persona nata. È la prima volta al mondo che questo avviene per legge. Se questa affermazione fosse valida, ad esempio, si rischierebbe di mettere in discussione radicalmente la legge 194 sull´interruzione volontaria di gravidanza, legge che ha prodotto l´esito positivo della riduzione degli aborti in Italia.
La legge attualmente vieta ad una coppia di ricorrere ad un donatore esterno ciò significa vietare per sempre alla donna di quella coppia di partorire o costringerla, se la coppia può permetterselo economicamente, a recarsi in uno dei paesi dove la fecondazione eterologa è consentita.

Monday, May 23, 2005

17. Ora è così

Volevo dire tutti quelli che sono senza un lavoro, senza un obiettivo preciso, insomma come me, che la vita è semplicemente quello che viviamo giorno per giorno, che le cose cambiano, che i momenti si alternano e che le persone si strapazzano di confronti e di pensieri. Non è per niente facile esprimere la propria natura, nonostante la parola natura sembra non voglia dire nulla di così artefatto. Eppure se per alcuni la vita è difficile, questi fanno in modo che i programmi cambino; se per altri la vita è facile essi continuano la vita facile, quindi è bello comunque avere la vita difficile. In ogni caso le poesie e le righe che compongo mi aiutano a distrarmi, potrebbe sembrare una tecnica a perdita di tempo e a concentrazione zero su me stessa, in realtà credo sia la soluzione migliore per trovarmi sempre in sintonia con l'evoluzione spontanea della vita.
Poi volevo dire a tutti quelli che invece hanno le idee chiare di scrivere come faccio io, perchè anche chi lavora e chi è senza tempo ha bisogno di distrarsi, soprattutto per scoprire che non si è soli e che nessuno vuole esserlo.

Sunday, May 15, 2005

16. estremi

Milano.
Le cose che sento io nell’aria sono esattamente le stesse che sentono tutti da qualunque altra parte del mondo.
Il freddo è uguale, il sole, i cuori uguali.
In questo momento ho di fronte ai miei occhi diciannove alberi, verdi e rigogliosi dal tanto respirare primavera; la strada rossa e i lampioni spenti.
Domenica mattina ore 10 e 17.
Una signora con la borsa stretta sul fianco attraversa il parco e le polveri dei pioppi si attaccano sui suoi capelli, già bianchissimi.
Qualcuno dall’altra parte avrà gli occhi puntati sull’erba di un giardino botanico.
Io su una scrivania di legno, gialla.
Qualcuno dall’altra parte su una scrivania di legno, scura.
Io sotto un cielo grigiastro, ma col sole oltre.
Qualcuno dall’altra parte sotto lo stesso cielo, oltre, lo stesso sole.
Tutto il resto è un salto dall’ultimo piano di un palazzo.
Sotto, un telo gigante per non farti troppo male e a lato, una corda per arrampicarti e tornare su.

Tuesday, May 03, 2005

15. Meno 4

Scarpe rosse con fiocchetto, cappotto nero, cappottino marrone, spazzolino fucsia a setole morbide, acquerelli meno quello rosso, sciarpina verde, ferrettini, vocabolario di francese, pc, foto di Liege, borsetta panna, profumi dolci, trucchi di zia, mutandine, pigiama, occhiali, anelli, orecchini, libro di Vale, chiavi per Enrico, appunti per Milano, piccoli istanti per sognare, 13 kili il bagaglio grande, 5 il piccolo, dovrei farcela, chiamare Filippo, Tiago e il baccalà portoghese, l'ultimo pane del night shop, l'ultimo gelato del night shop, le note nel cuore, i viaggi al sole e gli stessi sotto la pioggia, salta il cinema, non c'è più tempo, cena spagnola, Carolina e la pasta, il lavoro di Eléna, le stelle, je dors, l'urlo, la lavoir, l'appuntamento per il tiramisù, domani Jiardin Botanique, Liege a Perugia, i tacos messicanissimi di Irma, le storie difficili e i sorrisi, il console bizarre,Valentina e Gael, la tv di Miriam, il rasta di Pili, crepes dalle Valenciane, i consigli diplomatici di Virginia, la Gazzetta di Pietro, la crostata alle mele di Chris, la casa verde- rilassante di Antonella, il caffè di Danila istantaneo dolcissimo, la nostra stanza, questo kot, Libaan, di nuovo le stelle.

Friday, April 15, 2005

14. fine del viaggio

Il mio blog è nato in Belgio, sotto la pioggia fredda di Liege e la lunga attesa del sole.
In alcuni momenti sedevo sola, masticando le lingue di gatto e con la sola luce del pc;
altre sormontata dalle voci e dai movimenti sfumati, nella stanza, gialla, calda.
La primavera ha stranamente addormentato il mio mondo, ora è triste, tutto si concluderà in quello stesso modo che desideravo arrivasse, quando le giornate invernali pervadevano i sentimenti e gli amici sembravano troppo lontani.
Niente paure, niente illusioni, niente del vissuto verrà via con me.
Ogni cosa riprenderà il suo posto come le foglie sugli alberi e i fiori tra le foglie.
Ora trovo il giardino botanico verdissimo, col sole che illumina l'erba umida, il lago vivo e la musica strana.
Io parto, parto per il prossimo viaggio verso i percorsi ammorbanti della città.
Per amare Liege occorre coraggio, ma una volta vissuta, il coraggio è per lasciarla.

Wednesday, March 09, 2005

13. Pace

Scrivo perchè credo nella favola della farfalla. Quando vola, il battito delle sue ali origina un filo d'aria, l'aria sfiora i campi, l'erba si muove e le radici si spostano. Allora la terra si spacca, i suoi frammenti scendono dalle colline, le valanghe si schiantano sugli alberi, precipitano a valle, nei fiumi. La terra assorbe l'acqua, la nuova terra germoglia, i fiori, il loro profumo, pace.
Scrivo perchè il mio messaggio venga letto, tocchi i cuori, i più lontani, quelli che ora combattono e che non vogliono scuse, quelli del non potere, perchè potere è annientamento. Scrivo perchè il mio pensiero venga condiviso, disfatto, colorito, deriso, approvato, annientato, ma preso, rubato, perchè solo così potrà raggiungere gli altri. Scrivo perché le mie parole si posino ovunque e vadano mescolandosi con le altre parole, con le voci, gli echi rimbombino nei villaggi spogli, nelle case nude e nelle strade scure. La notte spinga le voci nei sogni, ma le voci calme, le voci dolci. I bambini al risveglio parleranno, che dicano tutto quello che hanno sognato, che portino in giro il loro essere inermi e che si muovano come foglie in mulinelli autunnali e che sfiorino i villaggi spogli. Le case nude. Le strade oscure. L’alba sorprenda i popoli e li spaventi. La paura blocchi i desideri se questi sono violenti e disarmi la testa, che la confonda, che la imprigioni e che sbarri i sensi. La paura muore se scrivo perché è scoperta. Sogno, la pace.

Tuesday, March 01, 2005

12. wild nights - Emily Dickinson

Wild Nights - Wild Nights!
Were I with thee
Wild Nights should be
Our luxury!

Futile - the Winds -
To a Heart in port -
Done with the Compass -
Done with the Chart!

Rowing in Eden -
Ah, the Sea!
Might I but moor - Tonight -
In Thee!

Friday, February 11, 2005

11. Gothic

Persa tra il giorno in cui venivo al mondo e il desiderio di farne veramente parte.

Il mare e il cielo di un unico colore e le stelle sull’acqua acciuffavano le onde.

Mai più la pioggia sulle scogliere, d’estate.

Il viso coperto dal freddo pungente e le gambe incrociate sulla strada bagnata.

Un solo momento, una sola terra, un solo brivido e un solo cuore.

La musica dei violini e il suono delle onde, violente.

Il fischio dolce dei marinai, melodia alle barche sul molo.

Mai più il silenzio delle preghiere.

L’urlo spietato dello spirito, mistico.

Odore di anguria, bizzarro, sull’autobus verde.

Prato e roccia, latte e pioggia.

Niente di così fugace e niente di così stantio.

Muschio sui rami e fogliame sul terreno.

Il piccolo nudo preso ad amaca per le braccia e per le gambe, schiantato sulla riva inondata, la madre in cappotto di lana, il papà tremolante dal freddo, il sorriso povero, il sorriso forte.

Mai più senza il ricordo di una terra lontana, semplice, appagata dai sogni e felice di credere che la vita sia un sogno.

A qualcuno verrà in mente che un luogo così aspro nasconda la poesia della natura, la natura è poesia quando è disarmata, quando è sola e quando la sue creature crescono lentamente, nonostante il veloce movimento delle ore. È giusto pensarlo, aspro ancora, per fortuna, ancora poesia.

Monday, January 24, 2005

10. come l'acqua

Non mi ero mai chiesta prima quale fosse il modo per far andare bene le cose, esattamente per due ragioni: non mi importava che un giorno andasse male perchè poteva far parte del caso e mi lasciava oltretutto indifferente la giornata bella, quindi un velo di negatività che rendeva indubbiamente triste me e chi mi amava.
Oggi mi rendo conto che spesso il lottare per un ideale non può restare un tentativo, ma deve a tutti i costi portare ad una risposta risolutiva. Se ogni volta che desidero raggiungere un punto alla fine mi ritrovo col guardare quel punto, vuol dire che non solo ho ancora dentro di me il desiderio, ma anche che esso guarda me e non dovrò fare altro che continuare a pensare, per toccare l'eureka.
La cosa sconcertante è che nonostante ci siano molte cose a cui pensare e tutte con un certo grado di rilevanza, perciò tutte meritevoli di profonda dedizione, non si riesce a trasmettere il desiderio che si prova agli altri. Naturalmente scrivo per quel che mi riguarda, qualcuno forse avrà già risolto ogni questione, ma per me è così.
Ora mi chiedo come sia possibile che alcune persone molto intelligenti, e non ho nessuna pretesa di inserirmi tra queste, non riescano a comprendere quanto sia importante semplicemente amare la propria vita e quindi giocare pulito, senza sotterfugi maniacali, senza vincoli moralistici, senza perseguire quella soglia incaccellabile di perbenismo pseudo-virtuoso, tra l'altro clandestinamente, perchè in realtà non ha nulla la vità di così fantastico e disumano.
Quello che mi resta, considerando che per me il tempo scorre sempre troppo velocemente, non è altro che impegnarmi a comprendere il mondo in quella precisa maniera che tutti definiscono diabolica, ovvero trovare una strategia per boicottare le strategie.
Di me amo e odio la stessa cosa, ma non importa cosa.

Tuesday, January 11, 2005

9. DED AI TERRITORI COLPITI DAL MAREMOTO

Stefania scrive: BIANCA

Tutti i giorni ero lì a procurarmi da vivere per me e mia moglie, ma soprattutto per lei, Soleil.
Da quando è nata le mie giornate al lavoro sembrano più lunghe. Non vedo l’ora di abbracciarla al mio ritorno, piccola, luminosa, bianca Soleil.
E così quel giorno la portai con me, a pescare ciò che offre il mare.
La barca ha cominciato a muoversi, più lontano vedo un’onda bianca, un mostro della natura :
« Resta aggrappata a me, Soleil !»