Saturday, September 03, 2011

109. La mia meravigliosa Cina e un pizzico di Laos

Una zuppa con lo zenzero, grazie - ci portano una zuppa con lo zenzero e il pollo, scansiamo il pollo, ci guardiamo, afferriamo le bacchette dal cestino celeste, ci giriamo una volta verso il Mekong e iniziamo il nostro primo pasto laotiano. Il villaggio di Luang Parabang è pittoresco e l'emozione sale - corriamo in bicicletta al villaggio della carta e ci blocchiamo esterrefatti al nostro primo incontro: un vecchio amico di Libaan.
Sveglia alle 5 per non perdere il passaggio dei monaci, colazione e in viaggio verso Luang Nam Tha.
Bicicletta, diluvio, stazione di benzina. Secondo incontro, ragazza svizzera in viaggio per il Mondo e in coppia con esemplare umano da Libaan definito: il Trimone, ragazzo tedesco, votato alla cultura cinese per fuggire dalla famiglia di origine, ma faceva meglio a restare in Germania. I villaggi hanno le case di paglia e le parabole per guardare la televisione; le case sono spoglie, precarie sul Mekong, ma con i televisori sempre accesi e sintonizzati su una specie di maidirebanzai, le famiglie ridono, le porte delle loro case ci accolgono quando fuori diluvia e ridiamo anche noi. Il viaggio riprende verso il confine, al confine, oltre il confine: Cina.
Incontriamo Gregoire: "partite domani mattina per Luchun e proseguite verso le risaie di Yuang Yang. Non vi pentirete". Mastodontiche, con interminabili sfumature di verde e i banchi di nebbia. Spettacolo. L'autobus assurdo su cui abbiamo trascorso 13 velocissime ore di purgatorio è stato completamente resettato dalla meraviglia che abbiamo intorno. Inizieremo a mangiare semi di girasole perchè in fondo ammazza il tempo. I bambini con i pantaloni aperti? Bella storia.
Le donne sono più importanti degli uomini, protette, rispettate e decisive riempiono le fughe tra le mattonelle e piano, piano costruiscono le strade. Indossano l'immancabile cappello a cono e vestono con abiti variopinti come per la festa - chine sulla strada, sotto il sole. Il mercato è sempre il luogo più suggestivo per immortalare i vividi scambi di cose, peccato non ci sia un aggeggio che possa acciuffare gli odori. Cena con i nostri amici israeliani e italiani, importante riposo, colazione e pronti per Jinsui: la Cina delle porte rosse, dei giardini della dinastia Zhou e dei bonsai, del tempio confuciano e degli incensi giganteschi, perfino di Rubi sul quotidiano locale e del tofu grigliato.
Una intensa boccata d'aria e prima esperienza in treno verso la Cina dei turisti cinesi: Lijiang e Dali. Non particolarmente in linea con le aspettative, ci sorprende solo un vecchietto in camice bianco, immerso in sacchi di erbe aromatiche e che a suo parere sono elisir di lunga vita: ha 90 anni ed è credibile. Il Dr. Ho! Chiediamo a tutti una old box, una real old box, ma ridono e capiamo che forse non la troveremo.
Kunming, viaggiamo con i nostri nuovi amici di Hong Kong e ritroviamo i nostri quattro vecchi amici israeliani e italiani. Al Green lake si danza al ritmo di zen e i medici sostano sulle strade per massaggiare il corpo. Tra di noi c'è chi proseguirà verso Kathmandu e si separerà dall'inseguibile amore, chi tornerà a Lecce da una bambina piccola, chi riprenderà indefesso il lavoro precario, chi cercherà un alloggio per dedicarsi più a lungo alla vita frenetica e silenziosa dei cinesi e chi ci seguirà su strade parallele per poi riaccoglierci. In tutti loro, in tutti noi c'è un filo che tiene legati e che pur liberandoci ci fa ritrovare. A Changking Mansion ci sono i loculi e al 23° piano i loculi sono claustrofobici, temiamo un incendio, di addormentarci e di non svegliarci, speriamo di chiudere gli occhi in fretta così giungerà prima il mattino, ci teniamo stretti, alle 2 di notte sentiamo un urlo, ma restiamo ad occhi chiusi e decidiamo: proviene da fuori, dalla strada. Noi internati, murati, prendiamo sonno. Ore 7 svegli senza sveglia, corriamo fuori a respirare. Penultima notte reclusi, ultima con bagno di cristallo! Ritroviamo Ice ed Ip, Cartoon ci raggiungerà stasera. La giornata è stupenda, le strade sono un fiume di persone, i colori dei neon illuminano i grattacieli di Victoria Peak, Big Buddha ci saluta. Il cielo è bellissimo. Noi immensamente pieni, come le caramelle Rossane, nessun dubbio, la Cina è meravigliosa.


108. la mia meravigliosa Cina - intro

Contraddittoria come gli autubus impeccabili fuori e puzzolenti dentro; come le madri stridenti d'amore per i loro piccoli, ma dolci e silenziose nella pazzesca moltitudine popolare; come i fumi della cucina in piena attività, sempre - e i corpi degli uomini esili e scattanti. Come le grandi vette coltivate, i cani randagi narcolettici e ovunque lavori in corso!
Incredibile come le terrazze di riso; come i vestiti a mille strati colorati e l'ombrellino parasole; come le mattonelle di noodles, come i dentisti di strada, il peperoncino tritato e le porte rosse; come gli onori a Confucio e i laghetti di loto.
Naturale come la vita dalle 6 del mattino alle 9 di sera; come le luci artificiali, inesistenti; come il profumo del legno di sandalo nelle bacchette; come i sacchi d'erba nella bottega del Dottor Ho e il sorriso dei poveri riflesso negli occhi.
Ardente come il panorama confuso dei grattacieli e i colori cupi delle montagne; come le verdure saltate e il tofu grigliato; come il te puro; come lo zenzero, il sole e le foreste di pietra; come le danze zen e la claustrofobia di Chungking Mansion.