Monday, June 19, 2006

43. L'INVIATO - sanpietroburgo

"Tutti contro il muro!" E tutti si misero contro il muro. Potrebbe sembrare un estratto di un film d'azione e invece è quello che abbiamo vissuto poche sere fa nella corte sotto casa. Un ragazzo aveva perso il cellulare e non riuscendo a trovarlo è andato a casa a prendere la pistola e una volta tornato nel cortile ha ordinato ai 20 ragazzi e ragazze che parlavano fra di loro di allinearsi contro il muro. Io e Helene di conseguenza ci siamo allineati come tutti con le spalle al muro, ma un amico del "pistolero" ci ha detto in inglese che noi non c'entravamo e che potevamo andare. Fortunatamente la scena è durata poco, ma è stata efficace per creare spavento. Dopo una breve perquisizione nelle tasche di ognuno la serata è tornata a distendersi. In seguito ci siamo informati sulla pistola: vera, ma scarica. Ogni volta che usciamo nella corte i ragazzini ci circondano e ci guardano come se fossimo animali da circo, poi pian piano c'è chi osa fare una domanda "Voi in Italia guadagnate molto?", "Vi piace la Russia?"...e noi cerchiamo di rispondere con i nostri poveri mezzi linguistici. Pensavamo che la vita fosse molto meno cara a SPB invece è giusto un attimo inferiore alla media europea. Gli articoli che costano poco sono i prodotti alimentare di base e i DVD. Quest'ultimi si dividono in due categorie importanti, film e software: entrambi costano 4 euro. Ma la cosa bella è che è tutto piratato e di buona qualità: una settimana fa ci siamo visti Da Vinci Code in russo contemporaneamente alla prima mondiale a Cannes. Il mercato della pirateria qui è legale, i film si trovano a prezzi bassissimi in qualunque bancarella per strada. E anche la pubblicità di sigarette è legale. I corsi continuano bene, finalmente! La scuola è ad appena 20 minuti di tram da casa nostra. Abbiamo assistito al Carnevale russo, il 27 maggio. Purtroppo ha piovuto: ma non ci siamo persi niente di che. Abbiamo fatto un giro del centro città di notte in macchina ed è stato molto bello, abbiamo visto i ponti elevati e la città illuminata. Adesso ci prepariamo per le notti bianche. Probabilmente proveremo a cercare lavoro dalla prossima settimana visto che non riusciamo ad avere molti rapporti con la gente. Speriamo che non sia complicato per i documenti da fornire. La paga è misera: 200 euro al mese, la Maria Alloni farebbe felice tutti i russi offrendo loro lavoro. Mi sono comprato una bandiera russa per far capire ai russi che anch'io sono nazionalista come loro! Abbiamo scoperto dei parchi bellissimi qui a SPB. Il parco della vittoria, oppure l'isola Kristovski, in entrambi è possibile fare un giro con la barca a remi. Olga mi ha offerto di lavorare come parking-man nel camping situato in quest'isola, il problema è questo lavoro non mi aiuta a parlare russo, perchè i turisti che bisogna ricevere sono italiani. Quindi il mio progetto di lavorare con Olga è andato a monte. HADO ISKAT DRUGOJ VARIANT!
Dalla Russia è tutto.
Dorian

Wednesday, June 14, 2006

42. Milanoide

A volte mi chiedono perchè mai io abbia deciso di vivere a Milano e soprattutto la domanda più frequente è perchè io continui a vivere a Milano. Questa città è la stessa città che mi rende difficile ogni scelta, la stessa città per la quale al mattino non posso far altro che lavarmi in fretta, vestirmi ancora più in fretta, attraversare chilometri, scendere dalla bicicletta per entrare in un vecchio portone di legno e cominciare a respirare aria di lavoro. E' la stessa città per cui corro, impegno mente e cuore anche per avere solo una vaga idea di cosa voglia dire un appuntamento con me stessa e puntualmente il tempo non lo trovo mai. Il tempo sono io, il luogo sono io e la persona che devo incontrare sono sempre io; rincorro me stessa e faccio sempre tardi. E' la stessa città che mi fa specchiare in un ascensore, la stessa con l'odore forte degli irrespirabili fumi, la stessa di un freddo che disarma e la stessa del caldo soffocante. Nulla di tutto questo in qualunque altro posto potrebbe essere vissuto con spirito sereno, ma a Milano si può. Le voci della gente mi sfiorano di continuo, mi sembra in certi momenti di essere sola, ma non mi sento mai così perfettamente isolata; il respiro degli altri non mi appartiene, ma mi è vicinissimo; gli sguardi nel vuoto mi fanno perdere la meta, ma da sola ritrovo sempre il mio senso. Non so ancora cosa ci sia dentro questa città di così calamitante. Mi piace pensare di farne parte e che in qualche modo l'ho capita, ho capito come sta, come soffre, come impara a sopravvivere e come lei ama me. Ho capito che è un narcotico irresistibile e non voglio togliermi il vizio.

Thursday, June 01, 2006

41. nevrosi

Accadrà un giorno, non molto lontano, che passando e ripassando davanti a quei finestroni sotterranei e misteriosi, di chiedermi cosa diavolo ci facciamo quelle strane creature nevrotiche, che di tanto in tanto le sento urlare e sbattere i piedi per terra. Chiedermi cosa essi facciano, dunque accadrà. Andare proprio a vedere la loro rotazione corporea e i loro lamenti, chissà.
Capita che io senta le loro voci stridule, mentre affaticata trasporto due sacchetti pieni di spesa. Nella mia quotidianità mi preoccupo di osservare prima e scegliere poi la differenza che passa tra una scatola di biscotti alle mandorle e una confezione di tonno scaduto, a parte il sapore, credo nient’altro. Eppure penso, penso e alla fine scopro che avevo ragione. Tonno e biscotti sono cibo, sono su uno scaffale perché qualcuno li tiri giù, hanno un gusto rassicurante e sono quasi certa che alla loro scadenza siano sempre buoni. Mentre dall’altro lato del mondo, qualcuno corre a piedi nudi in mezzo al fango, sotto una pioggia interminabile, alla ricerca di un compagno perduto, rimasto pane.
Ecco cosa accade oltre i finestroni. Urlano, si ammazzano e giocano, si guardano molto profondamente, si abbracciano e credono nel loro essere speciali di avere nel cuore qualcosa di più giusto da dare fuori.