Thursday, October 16, 2008

80. la priorità

In questi giorni rifletto sulle priorità. Forse è un momento in cui i sogni stentano a realizzarsi, gli obiettivi a raggiungersi. O forse è semplicemente la quotidianità semplice e monotona, la repressione dei miei valori interiori. Non ho più tempo, sembra che le mie cose valgano più delle cose degli altri, che i miei momenti siano più preziosi. Ho le mie priorità. Le mie priorità.
Colazione si fa prima di uscire, posso farla anche dopo, ma non è lo stesso. L'amore per se stessi viene prima dell'amore per gli altri; il lavoro viene prima di qualunque cosa, sempre.
Mi aspetto sempre di più che tutti, prima di cominciare la propria giornata, facciano i conti con le proprie priorità, lavorare prima di mangiare; amare prima di morire; lottare per i propri programmi, prima di mettere mano a quelli degli altri. Essere dove serve, lasciando stare le cose inutili. Le cose inutili non esistono. Esiste la frivolezza, il brio, il gusto del nulla, ma prima esistono le persone vere, la loro testa e il loro operato. Vorrei che un'unica grande priorità prendesse il posto di molte stupidaggini su questa terra: l'equilibrio. Voglio essere equilibrio, voglio portare equilibrio, voglio che l'equilibrio venga prima di ogni cosa, per regolarla. Voglio tempo, tempo per continuare a fare le cose sempre molto velocemente e averne ancora per farne altre mille. Voglio il mondo ai piedi della vita, voglio che l'entusiasmo sia l'atteggiamento prioritario del mondo. Subito dopo, l'analisi, dopo ancora, il movimento.