Wednesday, May 30, 2012

113. L'ago

Spulciandosi i peluchi di dosso, si accorge che ve n'è uno che, cadendo, cadendo, si posa a terra toccando un'ombra gigantesca. Lo sguardo esterrefatto segue l'ombra, fino in alto e scopre che appartiene alla fanciulla di una favola. L'ombra sovrasta il corpo di metallo che lentamente si abbassa, come a schiacciarsi. Ma mentre va giù inizia ad incamerare aria, sempre di più e ad un certo punto prende la rincorsa per sputarla fuori in un soffio forte e violento. Letale. BRUOM.

"La bella addormentata mi tocco e si addormentò, qualcun altro si ferì e pensò: bianco come la neve vorrei che avesse il viso, rosso come questo sangue il suo sorriso. Non provate ad azzeccare prima o poi vi sarà chiaro, d'altronde son strumento tutt'altro che raro. E' vero son pungente, ma con quelli frettolosi, mi ama chi è paziente sugli orli vigorosi. Andiamo io lavoro non vado a spasso, chi va veloce è un passanastro!
Sposare è il mio mestiere due corpi naturali, tento solo di unire quelli artificiali: scivolano come niente e son lussureggianti, Viscosa e Cupro, poveri e teneri amanti.
Ma che odore, come l'oceano. Blu. Il colore della pace che ora non ho più. Un velluto che vuol far l'amore con l'organza. Ecco il filo che mi tira per iniziar la danza: sento l'anima che trema quando afferrano il mio corpo, la saliva scende ai fianchi per il filo che ora porto; nodo stretto anti-rottura, parto con l'impuntura".

Inizia la sua danza con un kiwido colorato e segue il ritmo fino a restare senza fiato. Due minuti e tre secondi.

"Accidenti sono finito in un groviglio! Proprio sul ricamo dell'amor si crea scompiglio, lo sapevo accade sempre, quando è in gioco l'emozione resto inerpicato senza direzione".

Con il corpo bloccato nella rete di fili, gira lo sguardo verso il nodo immaginario e con malefico ardore urla:

"Nodo maledetto ti punirò: forbici d'acciaio!"

Si libera dal nodo e scioglie il suo corpo. Tira su le spalle, raddrizza la schiena e guarda avanti, tutti negli occhi. Come un soldato, appena abbattuto, ma che può ancora rimettersi in piedi, lancia le ultime parole:

"Vita dura appesa ad un filo sembra che mi tocchi, ma quelli che lo pensano son tutti matti. Ecco quel che sono, cruna dritta e precisione, un ago con la punta ed una sola ragione: cucire la bocca di chi mi chiama attaccabottone!"