Monday, May 23, 2005

17. Ora è così

Volevo dire tutti quelli che sono senza un lavoro, senza un obiettivo preciso, insomma come me, che la vita è semplicemente quello che viviamo giorno per giorno, che le cose cambiano, che i momenti si alternano e che le persone si strapazzano di confronti e di pensieri. Non è per niente facile esprimere la propria natura, nonostante la parola natura sembra non voglia dire nulla di così artefatto. Eppure se per alcuni la vita è difficile, questi fanno in modo che i programmi cambino; se per altri la vita è facile essi continuano la vita facile, quindi è bello comunque avere la vita difficile. In ogni caso le poesie e le righe che compongo mi aiutano a distrarmi, potrebbe sembrare una tecnica a perdita di tempo e a concentrazione zero su me stessa, in realtà credo sia la soluzione migliore per trovarmi sempre in sintonia con l'evoluzione spontanea della vita.
Poi volevo dire a tutti quelli che invece hanno le idee chiare di scrivere come faccio io, perchè anche chi lavora e chi è senza tempo ha bisogno di distrarsi, soprattutto per scoprire che non si è soli e che nessuno vuole esserlo.

Sunday, May 15, 2005

16. estremi

Milano.
Le cose che sento io nell’aria sono esattamente le stesse che sentono tutti da qualunque altra parte del mondo.
Il freddo è uguale, il sole, i cuori uguali.
In questo momento ho di fronte ai miei occhi diciannove alberi, verdi e rigogliosi dal tanto respirare primavera; la strada rossa e i lampioni spenti.
Domenica mattina ore 10 e 17.
Una signora con la borsa stretta sul fianco attraversa il parco e le polveri dei pioppi si attaccano sui suoi capelli, già bianchissimi.
Qualcuno dall’altra parte avrà gli occhi puntati sull’erba di un giardino botanico.
Io su una scrivania di legno, gialla.
Qualcuno dall’altra parte su una scrivania di legno, scura.
Io sotto un cielo grigiastro, ma col sole oltre.
Qualcuno dall’altra parte sotto lo stesso cielo, oltre, lo stesso sole.
Tutto il resto è un salto dall’ultimo piano di un palazzo.
Sotto, un telo gigante per non farti troppo male e a lato, una corda per arrampicarti e tornare su.

Tuesday, May 03, 2005

15. Meno 4

Scarpe rosse con fiocchetto, cappotto nero, cappottino marrone, spazzolino fucsia a setole morbide, acquerelli meno quello rosso, sciarpina verde, ferrettini, vocabolario di francese, pc, foto di Liege, borsetta panna, profumi dolci, trucchi di zia, mutandine, pigiama, occhiali, anelli, orecchini, libro di Vale, chiavi per Enrico, appunti per Milano, piccoli istanti per sognare, 13 kili il bagaglio grande, 5 il piccolo, dovrei farcela, chiamare Filippo, Tiago e il baccalà portoghese, l'ultimo pane del night shop, l'ultimo gelato del night shop, le note nel cuore, i viaggi al sole e gli stessi sotto la pioggia, salta il cinema, non c'è più tempo, cena spagnola, Carolina e la pasta, il lavoro di Eléna, le stelle, je dors, l'urlo, la lavoir, l'appuntamento per il tiramisù, domani Jiardin Botanique, Liege a Perugia, i tacos messicanissimi di Irma, le storie difficili e i sorrisi, il console bizarre,Valentina e Gael, la tv di Miriam, il rasta di Pili, crepes dalle Valenciane, i consigli diplomatici di Virginia, la Gazzetta di Pietro, la crostata alle mele di Chris, la casa verde- rilassante di Antonella, il caffè di Danila istantaneo dolcissimo, la nostra stanza, questo kot, Libaan, di nuovo le stelle.