La Gentilezza è un bene primario.
La parola gentilezza, espressa in tutte le lingue, chindess, amabilidad, prettines, gentilesse, liebenswurdigkeit, gracefulness…, è stata trasmessa via Internet in ogni paese del mondo per comunicare l'azione intrapresa da Nency Brigg, la "Giornata Mondiale della Gentilezza".
In epoca non molto remota, s'insegnavano le buone maniere: darsi il buon giorno e la buona notte, rispondere educatamente, ringraziare per un favore ricevuto, salutare le persone adulte, cedere il passo agli anziani o il posto a sedere alle donne incinte, insomma usare cortesia con tutte le persone in ogni luogo.
Via via che il progresso ha migliorato il tenore di vita della società, i valori fondamentali del vivere civile, come il rispetto e la gentilezza, sono stati sopraffatti dalla maleducazione, dall'arroganza, dall'indifferenza.
Per questo, ogni azione quotidiana, anche la più elementare, è divenuta, oggi, momento di scontro, d'ansia, di rifiuto, d'intolleranza in modo tale da rendere difficili ed esasperati le relazioni. Sociologi e psicologi hanno analizzato le cause di questo cambiamento che in parte noi conosciamo o percepiamo, tuttavia, la situazione di disagio, in cui viviamo, si manifesta in modi che ci lasciano sempre più stupiti e ci fanno credere d'essere impotenti di fronte al male.
La Giornata Mondiale della Gentilezza, dando risalto ad un sentimento e ad un comportamento indispensabili per la convivenza civile, non vuole essere un'inutile e banale celebrazione, bensì un impegno, da parte di tutti i cittadini, a trovare forme individuali, collettive e pubbliche per migliorare i rapporti interpersonali. Basta una parola, un gesto, un comportamento, un servizio espletato con rispetto e gentilezza, avere comprensione e capacità d'ascolto verso gli altri affinché ciascuno di noi possa in ogni ambiente comportarsi gentilmente ed essere disposto ad accogliere l'altro in modo civile, indipendentemente dal colore della pelle, dello stato sociale, delle capacità fisiche e intellettuali.
La gara è aperta a tutti, ogni atto di gentilezza compiuto costantemente da ciascuno di noi, nel proprio ambito operativo, avrà gli stessi effetti dell'influenza: immunizzerà dalla maleducazione e dalla scortesia chi lo compie e contagerà chi lo riceve, così che la gentilezza diventerà il nostro segno distintivo e, forse, potremo anche noi compilare il libro degli atti di gentilezza occasionali.