Saturday, December 04, 2010

103. Veleno

Il mimetismo batesiano si verifica quando una specie animale innocua sfrutta la sua somiglianza con una specie tossica o velenosa che vive nello stesso territorio, arrivando ad imitare colorazione e comportamenti. In questo modo, nella mente dei predatori la specie imitatrice viene associata a quella pericolosa aumentandone le possibilità di sopravvivenza.

Sunday, November 28, 2010

102. notte

Sempre, accanto una foto della strada umida, le foglie fredde, le foglie. Mi viene in mente un giorno in cui eravamo insieme mentre cercava un pullover blu dalle dimensioni perfette, non troppo stretto, non troppo lungo, caldo, caldissimo, per proteggerlo dal freddo dell'inverno, dal freddo, dall'inverno, da quell'inverno. Ripenso anche a quella volta mentre pensavo a come scappare via, a come afferrare le mie cose, a come sputarle fuori da quell'habitat ermetico, da quel dolore nauseante, da quell'imbarazzo, da quel terribile senso di perdita di tempo, di inganno. E quella notte, quando le finestre barrate toglievano il respiro fino a soffocarci tutti, il vento fuori, nel suo assordante rumore rompeva il prezioso silenzio. Ma nessuno sentiva, nel più profondo dei silenzi notturni, nessuno si agitava, nessuno muoveva le braccia e il collo, nessuno si alzava dal letto per bere, per guardare il vento oltre la finestra, nessuno si alzava per accendere il televisore per abbattere il cuore irrequieto e sprofondare nuovamente nel sonno. Intorno solo un groviglio di sogni ormai perduti, il vuoto, il silenzio come non lo avevo mai colto, il vento fuori continuava a soffiare, ma pacato e lieve, liberava il profumo della terra su cui giacevano i petali secchi e morti dell'ultima estate. Ricordo quell'estate dove il sole emanava un calore clamoroso e si correva, forse per rubarne i raggi, ma si cadde, in quel sole si cadde, nudi, senza colpe, senza ali per volare via, senza fiato, il vento era ancora molto lontano, ma già si sentiva l'efferatezza.

Thursday, November 04, 2010

101. Mentre dormi

Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre

Oltre il tempo di questo momento
arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l'anima

Questa notte senza luna adesso
vola.. tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Tu che sei nei miei giorni
certezza, emozione
Nell'incanto di tutti i silenzi
che gridano vita

sei il canto che libera gioia
sei il rifugio, la passione

Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare
come un prete sull'altare
io ti voglio celebrare
come un prete sull'altare

Questa notte ancora vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Sta arrivando il mattino
stammi ancora vicino
sta piovendo
e non ti vuoi svegliare
resta ancora resta per favore

e guarda come...
vola tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola

Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri

Vola... Adesso vola
Oltre tutte le stelle
alla fine del mondo
vedrai, i nostri sogni diventano veri!

Max Gazzè

Saturday, September 18, 2010

100. etiopia 4

lunedì 16 agosto

Berry: "Quando arriveremo a Lalibela?"

Autista: "Io non so quando arriveremo, io seguo il Signore, è il Signore che ci guida!"

Per fortuna che c'era il Signore,16 ore di viaggio!!!!

Dormite collettive con originali dolori articolari

Sveglia con Radiomaria ortodossa e coro annesso

Brunch a Dessi, Chiara elegge il succo di frutta più buono del viaggio

Torcicollo e pulci persistono sull'intero gruppo

Dani: "ho le ginocchia in anchilosi"

Carichiamo due autostoppisti spagnoli, fino a Lalibela, tutti stremati


martedì 17 agosto

Visita alla città museo e chiese rupestri scavate nel suolo, si paga ogni cosa, anche la guida della guida della guida

Altri soldi per l’amico della guida, custode di scarpe, decidiamo di interrompere le trattative, le chiese le giriamo da soli e le scarpe le lasciamo fuori e se spariscono, spariscano!

Alcuni sacerdoti di Lalibela decidono di vivere di sola preghiera e si rifugiano dentro nicchie scavate nl muro e respirano e si nutrono di pochissimo cibo, fino a morire

I bambini di Lalibela abitano tutti dalla nonna, vanno a scuola, i loro genitori sono contadini, tutti! I bambini di Lalibela vogliono diventare "medical doctor" e conoscono a memoria le capitali europee

Pres: "Scommetto che vuoi fare il medical doctor, ti consiglio di cambiare lavoro perchè tutti i tuoi amici vogliono fare i medical doctor, a meno che Lalibela diventi il più grande policlinico d’Etiopia", il suo bimbo ride e scappa

Ultima chiesa chiusa, il custode fa segno di allontanarci e tenta di mandarci via, ma noifacciamo finta di non capire, ci addentriamo nel tunnel per vedere dove porta, Libaan si fa sotto e vuole tornare indietro, ma noi lo costringiamo a camminare, arriviamo in fondo, alla botola e cerchiamo di saltare fuori, ma veniamo presi a sassate, forse dal custode

Tour nella parte vecchia della città, ragazze visitano circolo femminile e ragazzi la casa di una vecchietta, intanto Jared ha in atto la trattativa per non pagre lo scenario popolare che tanto ci entusiasmava, noi ignari godiamo

Cena di lusso, Pres stappa la mirinda e vince, ma niente regalo, non è possibile

Mercoledì 18 agosto

Partenza per Addis ore 4, nuovo percorso, colazione a Bardar sul lago Tana in compagnia di simpatiche api e uccellini

Tentativo di truffa del cameriere smascherato da Jared, si rifà il conto, paghiamo la metà

Pranzo veloce a Debre Markos con sambusa e corvi che ci fanno compagnia

Arrivo a Addis e alloggio nel solito hotel, cena in locale conosciuto

Serata in locale con menestrelli, pappone indiano e americana assatanata con mano su "fallo endemico”

Giovedì 19 agosto

Mercato di Addis: trattativa di Rosy per le pelli, prende 4 mucche

Giri per vestiti e oggettistica varia

Scampato rischio borseggiatori

Merenda da Enrico, la pasticceria italiana più rinomata della città

Rosy: "sento odore di Bocconotto castellino!"

Andiamo allo stadio per comprare regalo a Jared

Ultime compere, cena in casa Bekele, cerimoniale familiare per tagliare i vecchi rastoni di Berry

Scene commoventi d'addio!

Volo destinazione Italia, qualcuno devia per lo Sharaton e se la spassa ancora due giorni, qualcuno resta in famiglia a godersi i cuccioli, altri cadono in paranoia da rientro!

Monday, September 06, 2010

99. Etiopia 3

Giovedì 12 agosto

Destinazione Harar viaggio estenuante: gioco dei mimi che resterà nella storia, impiccato, canzoni, luoghi, città, mestieri, animali, creatività a mille!

Multati pazzescamente da poliziotto intransigente: parabrezza scheggiato
Il poliziotto si infila nel nostro pulmino e strappa un passaggio, Press, in agitazione a causa dell'ingiustizia subita, si sfoga irriverente contro l'ufficiale, dettagli linguistici simili al napoletano.

Pranzo a Asbe Tefari con capra drogata e ubriaca, puzza di carogna persistente, ma dichiariamo buono il nostro cibo. Scherzi della fame.

Ricerca alloggio ad Harar: non vogliamo assolutamente andare nell' hotel in stile sovietico. Troviamo l'unico hotel disponibile: quello sovietico
Danilo conosce madre e figlia italo-etiopi in villeggiatura, in confronto le cozze sugli scogli volano!
Cena con gatto in calore sui piedi di Press, scarafaggi quà e la. Ma definiamo il cibo buono. Altri scherzi della fame
Chiara: “Cotoletta is grilled?”
Cameriere: “Yes”
Ma la cotoletta arriva impanata e fritta


Venerdì 13 agosto

Visita ad Harar con guida rapper, mercato cristiano, vicoli, casa tipica, casa di Rimbaud, museo Ras Tafari, tomba azzurra, giochi con bambini.
Rapper e Darius gareggiano alla conquista della figlia minorenne de "la mamma e la figlia italo-etiopi"
Le iene temono gli umani, Darius è in fibrillazione ed esprime evidenti segnali di squilibrio mentale
Contrattazione impegnativa sul costo dello spettacolo delle iene: Rapper fa il furbo, Jared lo scopre e lo liquida in tronco. Press matura notevoli esperienze sindacaliste.


Sabato 14 agosto

Darius viene trovato in stato comatoso nel pulmino, non si alza nemmeno per aiutare il gruppo a sistemare i bagagli sul portapacchi.
Partenza per Addis: Libaan e Press masticano chat fino a pranzo. Occhi a palla
Arrivo in serata, cena con Press sotto gli oscuri effetti del chat
Il pollo di Berry sa di aia
Press comunica in napoletano con la cameriera che furbamente porta via il tappo della mirinda, prezioso per il concorso che non vincerà mai

Domenica 15 agosto

Lalibela desiderata e forse irraggiungibile
Darius viene lasciato in mezzo alla strada. Spingiamo Press all'anti-sindacalismo, la giusta causa c'è!
Andiamo a trovare Lucy, la nostra piccola antenata.
Il film: Libaan e bambino con la bilancia e guardiano sospettato complice che sequestra la bilancia, forse era d'accordo col cucciolo, obiettivo: spillarci i soldi
Cla e Rosy specializzate in trattative struggenti raggiungono risultati inaspettati nell'acquisto di souvenir, battono gli endemici schiacciandoli sull'uscio!
Cena in famiglia da Berry
Finalmente, sveglia alle 4 per Lalibela.

Friday, September 03, 2010

98. etiopia 2

Sabato 7 agosto

Probabile epidemia di ameba, medicine di dubbia provenienza, in capsule mezze blu e mezze rosse, per tutti e per qualunque tipologia di malanno conclamato o potenziale.
Trekking di 15 km a 3500 mt tra natura e animali con simpatiche alternanze di pioggia e sole.
Cena frugalissima nella tenda di Libaan e Rosy, con interessanti discussioni sindacali e con fondamentale obiettivo di scaldarci col fiato umano, Berry provato a causa di una feroce congestione.
Notte difficile e insonne per chi ha avuto il coraggio di confessarlo, freddo, vento e pioggia.

Domenica 8 agosto

Escursione alla ricerca del lupo abissino
Ritorno al sole e volti ustionati
Cena ripetitiva, ma sublima con riso e verdure cotte acquistate al suk del villaggio vicino.

Lunedì 9 agosto
Micidiale sveglia militare alle 6.30 ad opera di Danilo e Press
Gita alle grotte di Sofomar, strada pessima ma vediamo i dromedari
Grotte splendide e guida simpatica, pipistrelli, percorso al buio, scimmie con apparato genitale blu e rosso
Visita al cratere con capretta finita sul fondo ed irrecuperabile, pianto straziante e Darius assorto nel cercare un remoto modo per salvarla
Lungo il rientro: ventola a terra e riparazione artiglianale in loco, rottura sterzo, bloccati nel nulla della savana e al buio
Assoldiamo un torpedone di linea che ci riporta a Dinsho.
Cena di riso con verdure e fuoco acceso.
Chiacchiere intorno al fuoco, addirittura fino a mezzanotte

Martedì 10 agosto

Attesa del pulmino presumibilmente riparato e safari fotografico nei dintorni del lodge, tentativo quasi riuscito di cucinare le patate sulla brace - inesistente - per colazione

Partenza verso Awassa, città turistica di lago, cena di lusso in locale per soli ricchi e corrente d’aria fulminante a causa della porta sempre aperta
Darius non guarda il menù e chiede: “Cosa avete da mangiare? C’è la carne?”

Mercoledì 11 agosto

Il vigile grasso ci multa perchè non abbiamo il pass per l'entrata in città e noi dovevamo uscire, quindi era proprio grave
Darius fa colazione con il pesce più unto della storia, apre la portiera con la mano incriminata e il Press gli impone di pulirsi con salvietta Frecciarossa.
Visita al parco: marabù - uccello più brutto del mondo - e scimmie prete - strane anche loro
Pranzo al resort, rifugio spietato e inesorabile
Sosta a Nazret
Jared a Darius: “Sembri tutto fuorché uno che sta lavorando!”

Tuesday, August 31, 2010

97. Etiopia 1

Venerdì 30 luglio - l'Aeroporto

Arrivo a Addis ore 1.35

controlli e visti procedure lunghe

Libaan e signora con figli e bagagli

Berry, Danilo e Chiara in aeroporto – Traffic e tipico pulmino

Berry: “qui è come Secondigliano se ci fermiamo ci rubano anche le ruote”

Arrivo in albergo con guardia armata

Sabato 31 luglio - sottopioggia

Colazione seria: millefoglie con arachidi, miele e caffè

Giro a piedi della città , prima pioggia torrenziale

Cena seria: injera e teg, ubriaco nel locale preso a cazzotti dagli amici

Serata seria: Claudia e la sua danza, il menestrello e la moglie acchiappasoldi

Domenica 1 agosto - prima prova superata

Pulmino e autista, il primo di una lunga serie..., fatalità si chiama Number One!

Verso Soddo

Number One è un pazzo: punta umani e animali e strombetta il clacson

Cena frugale con pane, tonno e miele nel freddo tukul

La pipì prima della nanna: Claudia, Rosa e Chiara temono le iene e se la fanno addosso

Notte insonne nel freddo tukul

Lunedì 2 agosto - Darius

Colazione serissima: ospiti della zia di Darius

Darius inizia il suo delirio con chat (foglie stupefacenti da masticare)

Verso Arbaminch

Cascate, aquile e avvoltoi

Lago con alligatore sulla spiaggia

Notte tranquilla in tenda

Martedì 3 agosto - il "tesoro"

Chiara “trova il tesoro” e di sera si illumina per il cielo stellato, è innamorata di Arturo!

Colazione con succo denso di avocado e mango, Chiara ne approfitta per dar corda al suo "tesoro"

Gita sul lago e alla savana

Zebre, mercato dei coccodrilli, ippopotami, pellicani, babbuini

Serata astronomica con fortunato black out - il finalmente vero Planetario di Chiara

Mercoledì 4 agosto - un nuovo "tesoro"

Dorze località dei tessuti, visita del tukul, fumo, buio e preparazione del kotcho (pane tradizionale)

Rosa sta morendo a causa del "tesoro"

La tenda di Berry scappa

Furgone in ebollizione causa ventola rotta

Prolungamento sosta ad Arbaminch

Compriamo le scarpe a Taricù, il bambino che ci guida

Giovedì 5 agosto - servirebbe un sindacalista

Verso i Monti Bale

Visita azzardata nel mercato sulla strada, noi vip

Lite e licenziamento in tronco di Numer One, sostituito al volo con un nuovo autista, Joker

Press si propone come sindacalista per risolvere il caso

Primi sintomi di dissenteria generale

Notte a Shashemene, città rasta e piena di zanzare spiaccicate sul muro

Libaan e Rosa inaugurano la zanzariera

Venerdì 6 agosto - cercasi fuoco disperatamente

Attendiamo pulmino in riparazione per finestrini e cambio, arriva esattamente uguale a prima

Gioco: Cina, chiamasi cinese colui che caga…

Arrivo a Dinsho vediamo primi nyala e facoceri

Alloggio nel parco e pianificazione escursione

Libaan e Rosa temono il grande freddo

Cena very strong in localaccio: injera acida (troppo fermentata) e verdure

Fuoco in lodge, rischio incendio calzini

Strani rumori dal bagno...


continua........

Friday, July 02, 2010

96. piccole parti

Frulla, frulla questa testa, strepitosa, incandescente, sto per partire, il resto conta poco. Sto per esplodere, esplodere, fugace come poche volte nella mia vita, elettrizzata e ammorbidita dalla luna, che in qualunque posto io mi trovi mi osserva e mi manda la sua luce per farmi strada, la luna, questa bellissima luna. Quanto cose da mettere in valigia, per il deserto, la città, il villaggio, per il caldo e per il gelo, per il buio, la polvere, la sabbia, il vento e per il sole caldo, caldissimo, soffocante. Parto, tra pochissimo parto, tra molti giorni ancora, ma pochi rispetto all'enormità dell'immaginazione che ho dentro. Fissando sempre quella storia, la coperta senape e l'angolo del lenzuolo a righe bianco e blu, tra le dita, i piedi nudi, il corpo nudo, la testa piena, piena di capelli, una miriade di fili di capelli, un'enorme ragnatela di capelli, così tanti che il vento non sa spostarli, così tanti da coprire i pensieri, ma quelli poi saltano fuori comunque, si arrampicano, si impigliano, la finestra è spalancata, non c'è aria, ma di ombre mille, niente soffi, solo luce, solo un forte raggio di sole che invade, scalda, abbraccia, "e tutto intorno".....i grilli che cantano"!

Sunday, May 30, 2010

95. La farfalla

Grande cuor, ma breve ora mi diede la natura. Breve amore posso dare perciò non esitare.
Grande fiamma brucia in fretta, margherita timidetta! Cuore amante non aspetta, apri i tuoi petali a me. Grande cuor, ma breve ora mi diede la natura. Tutto ciò che ho vissuto ti regalo in un minuto. Mille baci vorrei darti, ma uno solo mi è concesso, uno solo e non domani uno solo e sarà adesso. Dimmi se mi ami, meno otto, sette, sei. Dimmi se ami i bei colori miei. Dimmi se mi ami, meno cinque, quattro, tre. Dimmi se nel tuo cuore un posto per me c'è. Dimmi se mi ami, meno due. Apri le braccia tue e dimmi se mi ami. Meno uno. Come te non amai nessuno. Dimmi se mi ami per davvero. Zero. Quanto ti ho amato, ma il tempo è scaduto. Destino ingrato, cuore spezzato, amor consumato.

Sunday, May 09, 2010

94. la corrida del faro

Ciao a tutti,

mi chiamo Rosamaria e sono nata il 5 ottobre 2009.
Nel grembo del mio vecchio mondo ero felice, innamorata, maldestra,
folle a tratti,
debole di testa, forte di cuore.
Poi d'un tratto, mentre aspettavo la dilatazione magica di un foro e spingevo,
spingevo dentro di me per forzare le cose, per affrettarle,
BRUOOOOOOOOOOOOOOMMMM
il foro che non era foro
si aprì in una voragine tempestosa e con elettrizzante passione
mi sputò fuori.
Nuda.
E stranamente non infreddolita.
Restai in silenzio ad aspettare, sempre ad aspettare che si liberasse un grido,
AUHHHHHHH
un volo.
E aspetta, aspetta, il grido si liberò e anche un mezzo volo, mezzo perchè, tra un scoprirete.
Allora, mentre aspettate anche voi, come me, nuove dilatazioni,
vi lascio un sonetto africano:
IL TEATRO E' UN INCONTRO FRA DUE ESSERI,
MA PRIVILEGIATO, TRA INSEGNANTE E INIZIATO
LA SUA INTIMITA' E' TRA IL CORPO E L'INVISIBILE,
NON E' CIO' CHE ABBIAMO,
E' FIGLIO DELLA MIA E DELLA TUA SOFFERENZA, DELLA MIA E DELLA TUA GIOIA, DELL'UNIONE E DEL PIACERE
DI PARTORIRE UN'OPERA COMUNE,
STUPORE PERMANENTE.

Wednesday, April 28, 2010

93. Poesia dolce

Se si potesse

costruire la casa della felicità,

la stanza più grande

sarebbe

la sala d'attesa.

-J. Renard-

Saturday, March 20, 2010

92. terapia d'urlo

C'era una volta una scatola nera, una gigantesca scatola nera, ma per quanto gigantesca fosse, all'interno si trovava un essere umano, quindi in realtà era piccolissima, minuscola.
L'esser umano era intrappolato su un territorio vuoto, senza alberi, senza fiori, senza luce solare e senza un compagno per condividere la vita.
L'essere spiazzato faceva giri su se stesso e non voleva fermarsi, continuava a girare perchè credeva che in qualche modo lo spettacolo intorno a se cambiasse, girava, girava fino a farsi girare la testa e fino a perdere l'equilibrio e girava ancora, non riusciva più a concentrarsi e a stare in piedi. La testa si svuotava e tutti i pensieri finivano nella pancia, le pupille, rivolte verso il basso, si muovevano velocemente e poi tornavano su all'improvviso, in un vorticoso gioco di sguardi. Ad un certo punto si bloccava, il corpo ondeggiante cercava di stabilizzarsi come se dall'ombelico lo tenesse un filo, il collo cadeva all'indietro, le ginocchia a terra, le braccia morte. Ma sentiva, sentiva il battito del suo cuore, sentiva la liberazione del respiro, aveva dentro di se una forza inenarrabile, qualunque rumore intorno a se si trasformava in suono, qualunque movimento diventava danza.
Il filo lo spostava. All'inizio si schiantava verso le pareti, poi cadeva e batteva i pugni al suolo, si rialzava e correva verso altre direzioni, lo sguardo era spaventato e nella profondità della notte inquadrava sottilissime particelle di luce. Le prime ombre iniziavano a stargli dietro e lui le rincorreva, cercava di acciuffarle, di abbracciarle. L'ansia aumentava, la paura cresceva e il respiro si faceva sempre più forte, più rumoroso. Il soffio dalla bocca diventava voce e piano, piano si apriva ad un tono sempre più alto e arrivava in poco tempo ad un incontrollabile urlo, le braccia in aria, lo sguardo finalmente dritto davanti a se, la faccia corrugata, stanca.
Il cuore vivo.

Wednesday, March 03, 2010

91. Semplicemente la più bella del mondo


Insieme a te non ci sto più,
guardo le nuvole lassù.

Cercavo in te
la tenerezza che non ho,
la comprensione che non so,
trovare in questo mondo stupido...

Quella persona non sei più,
quella persona non sei tu.

Finisce qua
chi se ne va, che male fa.

Io trascino negli occhi
dei torrenti d'acqua chiara
dove io berrò.
Io cerco boschi per me
e vallate col sole più caldo di te.

Insieme a te non ci sto più,
guardo le nuvole lassù...

E quando andrò
devi sorridermi se puoi,
non sarà facile ma sai
si muore un po' per poter vivere...

Arrivederci amore, ciao,
le nubi sono già più in là...

Finisce qua
chi se ne va, che male fa.

E quando andrò
devi sorridermi se puoi,
non sarà facile ma sai
si muore un po' per poter vivere...

Arrivederci amore, ciao,
le nubi sono già più in là
Arrivederci amore, ciao,
le nubi sono già più in là





Wednesday, January 27, 2010

90. la testa

E' tardi, ma quando senti l'ansia che sale, la curiosità di guardare dentro e scoprire cosa salta fuori, quando ti accorgi che il frigo è un elettrodomestico rumoroso solo un istante dopo che sta zitto, allora è il caso di buttarsi, battere le dita sulla tastiera e scrivere, scrivere fino a quando gli occhi non iniziano a corrugarsi, fino a quando la lingua non si secca del tutto, perchè hai la bocca sbarrata dalla concentrazione.
Non è il tempo che determina le scelte e non è l'umore che le muove, è la testa. Solo la testa decide. La testa arma e disarma. Tutte le mattine, quando mi alzo, ripeto a memoria le stesse azioni: sveglia alle otto e zero tre perchè devo entrare nel meccanismo corsa, alle otto è troppo comodo, farei in tempo anche a fare colazione; otto e un quarto sarebbe un delirio, mi ributterei nel letto perchè è immensamente tardi, troppo tardi. Otto e zero tre è perfetto, dieci minuti di bagno, dieci minuti per scegliere e mettere addosso un vestito e ultimi sette minuti per scarpe, cappotto e sciarpa. Alle otto e mezza il cielo di Milano è grigio come in qualunque momento della giornata, ma è operativo. Il traffico è spaventoso, gli occhi assonnati, ma i passi veloci. Il profumo del pane caldo è già sparito da due ore, solo una volta ricordo di averlo sentito. Erano le sei. Quando esco al mattino corro e basta, l'unica cosa che mi innervosisce è il tram che ho appena perso, faccio fatica ad aspettare. Non mi piace fermarmi ad aspettare, ma capita e quello è il primo segnale che la giornata è partita male. Salgo sulla 90 e mi siedo, è sempre stracolma, ma un posto lo trovo, non leggo e non guardo nessuno, non penso e non ascolto nulla, mi concentro sulla strada, scopro semplicemente la stessa identica cosa di tutte le mattine, che le mie giornate sono normali, brutalmente normali, piene di cose, ma tutte normali, emozioni normali, sogni normali, lavoro normale. E allora quando non è del tutto normale sedersi e scrivere, dopo che lo si è fatto per l'intera giornata, quando è tardi, è il momento di farlo. Per non far morire la testa nel letto, la lascio aprire e la svuoto quissù.

Friday, January 08, 2010

89. T'IMMAGINI


T'IMMAGINI la faccia che farebbero se da domani davvero davvero tutti quanti "smettessimo"!! T'IMMAGINI quante famiglie sul lastrico altro che crisi del dollaro questa sì che sarebbe la Crisi del Secolo!!! T'IMMAGINI se fosse sempre Domenica tu fossi sempre libera e se tua madre fosse meno nevrotica!!! A meno che non siate già tutti d'accordo con me che c'è qualcosa che... qualcosa che non va... non so...però...mah! Secondo me qui c'è qualcuno che ha sbagliato mestiere... non voglio mica dire che sia in mala fede...per carità.... pero'...pero' qui qualche cosa non va!!! Fantasie, fantasie che volano libere fantasie che a volte fan ridere fantasie che credono alle favole... T'IMMAGINI la fregatura che han preso quelli che son partiti tutti di corsa, tutti quanti per il Messico... T'IMMAGINI se fosse sempre Domenica tu fossi sempre libera e se tua madre fosse meno nevrotica!!! Fantasie, fantasie che volano libere fantasie che a volte fan ridere fantasie che credono alle favole... ....favole, favole, favole, favole, favole......FA! FA! FAVOLE!!!!!

Vasco Rossi