Sunday, December 05, 2004

3. essence

Era il posto più dolce e profumato che avessi mai visto.
La porta era semi aperta, tutta di legno, rossa, quasi del tutto consumata.
Il pavimento in moquette, impolverato più che mai.
Una finestra che dava sulla strada, piccola, grigia allo stesso modo della polvere, io tutta circondata di barattoli in latta giganteschi e colorati, la loro essenza svaniva dietro gli scaffali, ma in mezzo avvolgeva ogni cosa.
Rametti di cannella e foglie di cioccolato in quello giallo e vaniglia nel barattolino blu con le palline rosse.
L'anice appoggiato alla violetta e il mio naso addolcito inebriava.
Non poteva che essere pace, forza, moltitudine di sensazioni, zucchero liquido e crema.
Il corpo muoveva onde placide e l'iride si chiudeva nell'animo.
Quante volte avrò pensato di non alzarmi più da quella comodissima sedia in paglia, bruciacchiata dal tempo, il freddo fuori gelava le labbra.
Vladimir, infuso russo, scatola color fuoco e descrizioni dorate, profumo aspro, presto dolce. The verde alla menta e gelsomino, gocce di crème fraîche. Lacrime fredde nel vastissimo mondo dei popoli nordici, eppure miriadi di stelle la fuori e brillare per loro.

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