Monday, December 11, 2006

52. Rabbri...vedere

Questo è stato proprio uno di quei classici anni da brivido. Nel vero senso della parola. Basti pensare che l'anno scorso, di questi tempi, ero in piena trepidazione per aver trovato un bellissimo lavoro e incontrato bellissime persone. Poi ci fu il post su "Natalino bel casino", le trovate berlusconiane e gli ingranaggi di una filastrocca in rima, l'invio e appena dopo la rimozione di ogni entusiasmo. Che bella invenzione, le giornate di neve, le palle colorate e i vetri delle macchine appannati, insomma il freddo. Ecco perchè il brivido! Eppure, da diversi anni sento spesso parlare di sistemi sbagliati, di paesi migliori del nostro e di gente positiva che si sforza di vedere le grandi stranezze come mere casualità o più semplicemente come normalità della vita. Dubito davvero che esista una vita normale, in fondo si può parlare di normalità solo rispetto a ciò che non lo è. Il vero problema però non è la normalità, è proprio la mancanza di coraggio che si riserva per raggiungerla. E poi si pensa sempre che essere normali voglia dire restare indifferenti o lasciare che le cose seguano il loro naturale corso. Forse basterebbe solo essere più buoni o come dice qualcuno meno cattivi. Certe volte, mi sveglio e prima di saltare giù dal letto, mi guardo intorno e mentre cerco di capire se quella cosa rossa sulla sedia è una maglietta o un pantalone, penso che sarebbe molto più semplice non saperlo affatto. Che differenza fa vederci o non vederci. Poi però metto gli occhiali e rivedo il mondo intorno, bello, definito, luminoso, peccato che gli occhiali, da soli non bastino a cambiarlo.

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