Tuesday, July 04, 2006

44. moi même

La mia vita fuori dal tunnel milanese ha lo stesso aspetto di quando vi ero immersa con tutto il corpo e con tutto lo spirito. Il cuore batteva a mille gia dalle prime ore del mattino, quando la colazione era solo una spinta per svegliarsi e che in realtà restava solo un'idea, per via dell'ansia di perdere tempo. E il cuore batteva a mille la sera, quando prima di andare a letto, un po di training autogeno non faceva male, a volte non bastava e finivo per addormentarmi con le pecore saltanti e i pastori colorati. In queste sere d'estate, conto le stelle e non mi bastano mai, allora conto anche le cose che ho nella mia stanza, quelle in penombra, che si vedono a stento, ma che sono li come ossi durissimi, come parti della mia vecchia giovanissima età. Quindi sono io, con le corse di sempre, con il respiro profondo di chiunque nella vita si aspetti cose grandi, importanti, di me che in fin dei conti non faccio nulla di più di un bambino e nulla di meno di un nostalgico pensionato, con in testa i bulloni del passato e la voglia di crescere ancora.
Sempre io, la stessa che piange quando le cose vanno inspiegabilmente male e che ride a più non posso quando la felicità diventa incontrollabile. Io, io con le mie idee, con le mie indiscutibili manie, le mie interminabili parole, la mia voce altissima, l'entusiasmo, le paure, le delusioni, il coraggio, la cura verso le cose che mi appartengono, il sentimento tristissimo per le cose che non posso cambiare e per le quali mi sento disarmata, la fiducia, i sogni, i segreti, io con qualcosa e con qualcuno, sempre. Perchè nella mia storia, ovunque io sia, l'obiettivo numero uno è la gente. Il mio modo di farne parte e il loro modo di far parte di me.

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