Wednesday, June 14, 2006

42. Milanoide

A volte mi chiedono perchè mai io abbia deciso di vivere a Milano e soprattutto la domanda più frequente è perchè io continui a vivere a Milano. Questa città è la stessa città che mi rende difficile ogni scelta, la stessa città per la quale al mattino non posso far altro che lavarmi in fretta, vestirmi ancora più in fretta, attraversare chilometri, scendere dalla bicicletta per entrare in un vecchio portone di legno e cominciare a respirare aria di lavoro. E' la stessa città per cui corro, impegno mente e cuore anche per avere solo una vaga idea di cosa voglia dire un appuntamento con me stessa e puntualmente il tempo non lo trovo mai. Il tempo sono io, il luogo sono io e la persona che devo incontrare sono sempre io; rincorro me stessa e faccio sempre tardi. E' la stessa città che mi fa specchiare in un ascensore, la stessa con l'odore forte degli irrespirabili fumi, la stessa di un freddo che disarma e la stessa del caldo soffocante. Nulla di tutto questo in qualunque altro posto potrebbe essere vissuto con spirito sereno, ma a Milano si può. Le voci della gente mi sfiorano di continuo, mi sembra in certi momenti di essere sola, ma non mi sento mai così perfettamente isolata; il respiro degli altri non mi appartiene, ma mi è vicinissimo; gli sguardi nel vuoto mi fanno perdere la meta, ma da sola ritrovo sempre il mio senso. Non so ancora cosa ci sia dentro questa città di così calamitante. Mi piace pensare di farne parte e che in qualche modo l'ho capita, ho capito come sta, come soffre, come impara a sopravvivere e come lei ama me. Ho capito che è un narcotico irresistibile e non voglio togliermi il vizio.

No comments: