Thursday, June 01, 2006

41. nevrosi

Accadrà un giorno, non molto lontano, che passando e ripassando davanti a quei finestroni sotterranei e misteriosi, di chiedermi cosa diavolo ci facciamo quelle strane creature nevrotiche, che di tanto in tanto le sento urlare e sbattere i piedi per terra. Chiedermi cosa essi facciano, dunque accadrà. Andare proprio a vedere la loro rotazione corporea e i loro lamenti, chissà.
Capita che io senta le loro voci stridule, mentre affaticata trasporto due sacchetti pieni di spesa. Nella mia quotidianità mi preoccupo di osservare prima e scegliere poi la differenza che passa tra una scatola di biscotti alle mandorle e una confezione di tonno scaduto, a parte il sapore, credo nient’altro. Eppure penso, penso e alla fine scopro che avevo ragione. Tonno e biscotti sono cibo, sono su uno scaffale perché qualcuno li tiri giù, hanno un gusto rassicurante e sono quasi certa che alla loro scadenza siano sempre buoni. Mentre dall’altro lato del mondo, qualcuno corre a piedi nudi in mezzo al fango, sotto una pioggia interminabile, alla ricerca di un compagno perduto, rimasto pane.
Ecco cosa accade oltre i finestroni. Urlano, si ammazzano e giocano, si guardano molto profondamente, si abbracciano e credono nel loro essere speciali di avere nel cuore qualcosa di più giusto da dare fuori.

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